Il Turco Meccanico di Wolfgang von Kempelen, presentato per la prima volta nel 1769 per Maria Teresa d’Austria e, ha ingannato scienziati, imperatori e imperatrici con la sua abilità nel giocare a scacchi in maniera autonoma. Tuttavia, dietro a questo automa si nascondeva un inganno ben orchestrato dal suo creatore.
Il Turco, vestito con abiti ottomani e dotato di una scacchiera e un intricato meccanismo interno, provocava stupore e discussioni sull’intelligenza artificiale. Ma in realtà, dietro agli ingranaggi e ai meccanismi che sembravano rendere il Turco un vero automa, si celava un abile sistema che permetteva a un maestro di scacchi umano di guidare segretamente ogni mossa. Attraverso porte nascoste, pannelli scorrevoli e sedili mobili, il maestro rimaneva invisibile agli occhi del pubblico, consentendo al Turco di sfidare avversari umani e persino personaggi illustri come Napoleone Bonaparte e Benjamin Franklin. Il segreto del suo funzionamento, che rimase celato per decenni, alimentò leggende e speculazioni.
Il sistema magnetico della scacchiera permetteva al giocatore all’interno di visualizzare le mosse degli avversari, mentre un sofisticato sistema di comunicazione a dischi numerati consentiva all’operatore e al presentatore di trasmettere messaggi codificati durante le partite.
Nonostante l’ammirazione suscitata, il Turco Meccanico fu distrutto da un grande incendio mentre si trovava al Peale Museum di Filadelfia il 5 luglio 1854, svelando finalmente il suo inganno alla luce del giorno.
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