Hai mai sentito parlare del Nanotyrannus? Per anni, si è pensato che le sue ossa appartenessero a giovani T-Rex. Ma un nuovo studio dei dottori Nick Longrich dal Milner Centre for Evolution dell’Università di Bath e Evan Saitta dall’Università di Chicago ha finalmente messo fine a questo lungo dibattito nella paleontologia. Il Nanotyrannus non è un Tyrannosaurus rex giovane, ma una specie a sé stante che è incredibilmente veloce e agile! Analizzando i fossili e gli anelli di crescita, gli scienziati hanno scoperto che questi dinosauri erano quasi alla loro taglia massima, contraddicendo la teoria che fossero solo T-Rex in crescita.
Le ossa del Nanotyrannus sono state attentamente confrontate e la sua crescita è stata modellata al computer, mostrando che questi animali raggiungevano un massimo di 900-1.500 chilogrammi e cinque metri, che è solo il 15% della dimensione del gigantesco T-Rex che cresceva fino a 8.000 chilogrammi e nove metri o più.
Non solo, ma il Nanotyrannus aveva sorprendenti differenze anatomiche rispetto al T-Rex. Era più leggero e aveva le gambe più lunghe del suo parente massiccio, e aveva anche le braccia significativamente più grandi del T-Rex, che è noto per le sue braccia corte. Queste caratteristiche suggeriscono che il Nanotyrannus aveva una diversa strategia di sopravvivenza, basata sulla velocità invece che sulla forza. Infatti, il Nanotyrannus potrebbe non essere nemmeno strettamente imparentato con il Tyrannosaurus rex e potrebbe appartenere a una sua propria famiglia di dinosauri predatori.
Questo nuovo studio è solo l’ultimo di una serie di pubblicazioni su questo argomento, che risalgono a decenni fa. Longrich ha detto:
“Il Nanotyrannus è molto controverso nella paleontologia. Non molto tempo fa, sembrava che avessimo finalmente risolto questo problema e che fosse un giovane T-Rex. Ero molto scettico sul Nanotyrannus fino a circa sei anni fa, quando ho dato un’occhiata più da vicino ai fossili e sono rimasto sorpreso di rendersi conto che ci eravamo sbagliati tutti questi anni.”
Questa ricerca solleva domande sulla diversità dei dinosauri e sulla nostra comprensione delle specie fossili. Come ha detto Longrich:
“È incredibile pensare a quanto ancora non sappiamo sui più famosi di tutti i dinosauri. Ti fa chiedere cos’altro potremmo aver sbagliato.”
La ricerca suggerisce anche che, basandoci spesso su scheletri incompleti, potremmo sottovalutare la varietà e la complessità delle specie di dinosauri e dei fossili in generale. Quindi, la prossima volta che senti parlare di una nuova scoperta nella paleontologia, ricorda che c’è sempre più da imparare e scoprire!
L’articolo Nanotyrannus: un T-Rex a prova di Raptor! proviene da CorriereNerd.it.
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