Il misterioso folletto Lenghelo, conosciuto anche come Lenghero, Lenghelu o Lengheletto, è il protagonista di racconti popolari che si diffondono sinistramente nella regione dei Castelli Romani a sud della Capitale. Il suo nome sta a indicare la sua straordinaria lunghezza, che lo distanzia abbastanza dall’immagine iconica che abbiamo di gnome e folleti.
Non si tratta di una creatura di per se malvagia …. anche se il simpatico Lenghelo si diverte a perpetrare una serie di scherzi diabolici a coloro che gli capitano a tiro. Una sorta di poltergeist de Noantri: il suo repertorio di tranelli includeil camminare in silenzio sulle scale di legno, rompere piccoli oggetti e saltare con impeto sulla pancia delle sfortunate persone durante il sonno, facendo scagliare gli infelici mortali nel gelido abisso dell’incubo più tenebroso. In genere, assilla e tormenta coloro che osano scontrarsi con la sua antipatia o che fanno del male alla sua amata e apprezzata famiglia. Ai fortunati umani che osano rispettarlo, egli concede il dono dell’abbondanza e della prosperità, suprema ricompensa per coloro che sanno adorarlo servilmente o seguire i suoi intrighi maligni.
Si narra che il Lenghelo possieda una dimora segreta, che non è altro che il Palazzo Sforza-Cesarini di Genzano di Roma. Un’antica credenza riferisce che ogni famiglia conviva inavvertitamente con il suo folletto personale, costringendola così ad accettare una presenza tanto sinistra quanto ineluttabile. Alcuni, con un terrore indicibile che permea la loro anima, sospettano che il Lenghelo sia addirittura il diavolo in persona, un licantropo selvaggio intrappolato in una forma semiumana o addirittura l’anima di un morto che ha dimenticato di abbandonare questo mondo. Queste ipotesi non fanno altro che acuire la sua connotazione spaventosa. Alcuni, presi dal terrore, lo associano al mitico uomo nero, rivolgendosi a lui come tale per alleviare la prole dai suoi incubi. Ma le sue oscure origini e il suo abbraccio sotterraneo con il male rimangono ancora insoluti, avvolgendo il Lenghelo in un alone di mistero e orrore.
Per chiunque cerchi di raggiungerlo, il Lenghelo potrebbe riservare terribili sorprese. E coloro che osano solcare il cammino del folletto maledetto sanno di dover affrontare una sfida di proporzioni epiche, in cui solo i più forti e determinati possono emergere vittoriosi. Il Lenghelo regna sovrano nel regno delle tenebre, governando le sue vittime con il suo sguardo ardente e la sua risata malefica. Nessuno osa sfidarlo, per paura di incappare nella sua ira implacabile e sperimentare il dolore eterno che solo un essere così sinistro può infliggere. Quindi, badate ai vostri passi, stolti mortali, perché il Lenghelo si cela nell’ombra, pronto a scatenare la sua furia su chiunque osi incrociare il suo cammino.
L’articolo Lenghelo, il folletto dei Castelli Romani proviene da CorriereNerd.it.
Aggiungi Commento