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La Madonna del riposo: la vera storia di un Quadro “non” sacro

Chi non ha mai visto questo quadro? Famosissimo, si trova in molte case delle nostre nonne, tra vecchi libri e ricordi di una vita. Nel corso dei decenni è entrato nella tradizione popolare, diventando protagonista di stampe, biglietti da visita e santini. Molti credono sia il quadro sacro raffigurante la Madonna più riprodotto di tutti i tempi. Ma non è così! La sua origine è ben diversa.

La “Madonnina”, nota anche come “La Madonna del riposo” o “La Madonna delle vie”, è un dipinto su tavola di Roberto Ferruzzi del 1897. Con questo dipinto, Ferruzzi vinse la seconda Biennale di Venezia. I modelli per questo quadro furono una ragazza veneziana e suo fratellino.

Inizialmente, l’opera non aveva connotati religiosi ed era solo una rappresentazione della maternità. Dato il grande successo guadagnato alla Biennale di Venezia, il quadro fu rinominato a tema religioso, divenendo il più conosciuto di Ferruzzi. In realtà, il quadro ritrae una fanciulla di undici anni, Angela Cian, con il fratellino Giovanni in braccio.

Il pittore Roberto Ferruzzi (nato in Dalmazia nel 1853 e morto a Luvigliano, Colli Euganei, nel 1934) era figlio di un noto avvocato. Dopo gli studi classici, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Padova. Un giorno, Ferruzzi vide Angela, seconda di quindici figli, che teneva in braccio il fratellino Giovanni addormentato. L’immagine colpì il pittore per la sua tenera dolcezza e la riprodusse in un dipinto che intitolò “Maternità”. Esposto alla Biennale di Venezia nel 1897, il quadro venne premiato. Il successo popolare suggerì un cambio di titolo in “Madonnina”.

Il quadro fu acquistato per tremila lire, una cifra astronomica per l’epoca, e più volte rivenduto. Infine, fu acquistato dai fratelli Alinari, noti fotografi di Firenze, che lo misero in esposizione nei loro studi, riservandosi i diritti di riproduzione.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’ambasciatore americano in Francia, John G.A. Leishman, acquistò il quadro. Tuttavia, durante il viaggio verso gli Stati Uniti, la nave venne silurata e la “Madonnina” finì in fondo al mare. Alcuni sostengono che non sia perduta, ma in una collezione privata in Pennsylvania. Nel frattempo, la ragazza del ritratto, Angela, si era trasferita a Venezia. Si sposò e, nel 1906, seguì il marito in California, a Oakland. Ebbe dieci figli, ma la sua felicità fu spezzata dall’improvvisa morte del marito. Vedova e incapace di affrontare le avversità della vita, i suoi figli furono ospitati in orfanatrofio e lei, in preda alla disperazione, fu internata in manicomio. Morì nel 1972.

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