La Haunted Gallery di Hampton Court Palace è uno spazio di contraddizioni. È un luogo di storia reale, ma anche di mitologia contemporanea. È una residenza regia, ma anche una casa degli orrori.
La sua storia inizia nel 1514, quando Thomas Wolsey, Arcivescovo di York e Primo Ministro di Enrico VIII, la fece rimodellare e restaurare per adattarla alle esigenze della sua dimora. Tuttavia, Wolsey cadde in disgrazia presso il re e, nel 1528, fece dono del palazzo a Enrico VIII.
Da quel momento, Hampton Court Palace divenne la residenza prediletta del re e della sua corte. Qui, tra il 1532 e il 1535, furono attuati ingenti lavori di ampliamento al fine di raccogliere nelle stanze del palazzo tutta la corte regale.
Tra gli anni Trenta del Cinquecento e la morte di Enrico VIII, accorsa nel 1547, Hampton Court assistette al passaggio di sei donne: le mogli del re.
Caterina d’Aragona, la prima moglie, fu allontanata per non essere riuscita a dare un erede maschio alla corona. Anna Bolena, la seconda moglie, fu accusata di adulterio e infine condannata a morte per le stesse ragioni della prima. Jane Seymour, la terza moglie, diede finalmente alla luce il tanto desiderato erede, il futuro Edoardo I, ma, a causa di complicazioni legate al parto, morì dodici giorni dopo.
Nel 1540, Enrico VIII sposò quindi Anna di Clèves, ma neppure questo matrimonio durò a lungo. Enrico VIII si era invaghito di lei dopo averne osservato un ritratto, ma, conosciuta di persona, rimase deluso dalla discrepanza tra realtà e pittura a tal punto da chiedere l’annullamento del matrimonio.
Catherine Howard, la quinta moglie, fu invece condannata a morte per adulterio solamente due anni dopo l’unione. Nel 1543 fu infine la volta di Caterina Parr.
Fu merito di Caterina se Enrico VIII si riconciliò con le due figlie, Maria I “la Sanguinaria” ed Elisabetta I, le quali divennero le nuove proprietarie di Hampton Court dopo la morte del padre.
La residenza rimase tale finché Guglielmo III e Maria II, reali d’Inghilterra a cavallo tra il Diciassettesimo e il Diciottesimo secolo, osservando l’inferiorità del loro palazzo rispetto a Versailles, non chiesero all’architetto Christopher Wren di farne una riproduzione su larga scala della residenza di Luigi XIV. Tuttavia, alla morte della regina i lavori furono interrotti e Hampton Court rimase così come si presenta oggi: uno straordinario ibrido tra architettura medievale in stile Tudor e barocco francese.
La storia dei fantasmi di Hampton Court è invece una storia più recente quanto popolare. Nei primi anni del Novecento, collezionare fotografie a doppia esposizione presumibilmente raffiguranti i fantasmi di Hampton Court divenne una vera e propria moda. Gli spettri in questione sarebbero quelli di Jane Seymour, avvistata in cerca del marito e del figlio Edoardo, pallida e bianco vestita, nella ricorrenza del compleanno di quest’ultimo, e di Catherine Howard, che il giorno della condanna pare abbia corso il corridoio oggi noto come Haunted Gallery implorando perdono.
La Haunted Gallery come metafora della storia della cinematografia
La Haunted Gallery è stata oggetto di una ricerca approfondita da parte della curatrice d’arte Lynda Nead, che l’ha scelta come metafora del passaggio dalla cultura visiva statica – pittura e ritrattistica – al movimento delle prime pellicole.
La Nead osserva che le ombre proiettate sul soffitto dalle finestre e dalle pareti tappezzate della galleria sembrano una striscia di pellicola, con cornici intermittenti e distanziate, separate da brevi intervalli di oscurità vuota. Osservando questa sequenza in movimento, l’incanto inizia. Le immagini prendono vita e i fantasmi infestano la galleria.
In effetti, la Haunted Gallery è un luogo ideale per evocare la magia del cinema. È un luogo di contraddizioni, dove il passato e il presente si intrecciano, dove la realtà e la fantasia si confondono. È un luogo dove le immagini prendono vita e i fantasmi si aggirano tra le sale.
Conclusione
La Haunted Gallery di Hampton Court Palace è un luogo affascinante e misterioso, che ha ispirato artisti, scrittori e cineasti per secoli. È un luogo che evoca il passato, ma anche il sovrannaturale…
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