Il 6 maggio è la “Giornata mondiale anti-dieta” (No Diet Day) che ha come obiettivo di portare un po’ di serenità a coloro che, maniaci della linea perfetta, vivono di sacrifici e restrizioni, diete malsane e ossessioni quotidiane. Una vera e propria campagna di sensibilizzazione nei confronti di tematiche delicate quali l’anoressia, la bulimia, la mancata accettazione di se stessi e del proprio fisico. Il National Center for Eating Disorders descrive questo evento come un’opportunità per incoraggiare ad avere stili di vita salutari senza l’ossessione per le taglie e promuove una campagna ricordando che il 30% delle bambine tra i 10-14 anni è stata a dieta pur avendo un peso normale. Ma l’età critica si allunga senza controllo e porta ogni anno 6 nuovi casi di disturbi alimentari (anoressia e bulimia) ogni 100.000 abitanti, un fenomeno che colpisce dritto al cuore (e al corpo) uomini e donne. L’obesità poi, non lascia spazio a dati più confortanti: gli adulti in sovrappeso ammontano a un miliardo e mezzo, 200 milioni di donne e 300 milioni di uomini posso essere considerati obesi.
La Giornata mondiale anti-dieta fu istituita da Mary Evans Young, inglese, fondatrice dell’associazione Diet Breakers, che da ragazza è stata vittima di bullismo a scuola per il suo peso e che ha sofferto di anoressia per un periodo della sua vita. La prima edizione del No Diet Day si è svolta a casa di Mary Evans Young nel 1992 (doveva consistere in un picnic ad Hyde Park, ma quel giorno pioveva) poi l’iniziativa si è diffusa negli Stati Uniti, in Australia e in tutto il mondo.
La giornata internazionale promuove dunque l’accettazione del proprio corpo, celebra le diversità delle forme corporee e invita all’adozione di uno stile di vita sano, nella consapevolezza che diete estreme possono essere inefficaci o addirittura dannose per la salute. Il No Diet Day ricorda anche le vittime causate da patologie legate all’alimentazione e dagli interventi chirurgici per perdere peso
Le diete da evitare
Le diete che vi promettono di perdere 10 kg in due settimane
Le diete sponsorizzate da star e personaggi mediatici (in particolare, quelli che appartengono allo show-biz)
Le diete che si basano su teorie improbabili
Le diete dissociate nelle quali occorre mangiare un solo alimento per 2 settimane, quindi un altro alimento per 3 settimane, e così via
Le diete che fanno affidamento su una pillola dal prezzo astronomico, solo perché contiene un principio attivo cosiddetto miracoloso
Le diete che vi obbligano a rimanere inchiodate a casa per intere settimane
Le diete impossibili da seguire anche se siete piene di buona volontà
Le diete secondo le quali potete mangiare di tutto a volontà (c’è qualcosa che non va, non trovate?)
Le diete che vi prosciugano il portafoglio.
Le diete che erano sparite dalla circolazione e che, un bel giorno (non si sa come) tornano alla ribalta.
Le diete che prevedono l’assunzione di pillole e compresse varie.
Le diete durante le quali avete l’impressione di essere affamate da mattina a sera.
Le diete caldamente sconsigliate dai medici.
Le diete che vietano gli alimenti solidi a vantaggio di quelli liquidi.
La giornata richiama sì a non essere ossessionati dalla dieta, ma questo non è un invito ad abbuffarsi a dismisura: non dimentichiamo che, al contrario, anche l’obesità è una grave patologia legata all’alimentazione contro cui combattere.
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