E’ facile parlare d’integrazione quando, d’integrazione, un’idea ben chiara non si ha. Soprattutto se a farlo siamo noi, occidentali, abituati ad “accogliere”, a “tollerare”, a far coincidere, troppo spesso, l’integrazione con l’assimilazione. Siamo a Frascati, al Festival della storia (In) Contemporanea.
Fallito il modello francese; fallito il modello inglese dopo i fatti del 7 luglio; fallito il modello olandese dopo l’uccisione di V. Gogh. La via da percorrere, e, si capisce, da entrambe le parti, è una sola: quella della collaborazione e dell’accettazione. Un venirsi incontro graduale e rispettoso. Perché la tanto sospirata “integrazione” non si trasformi in un lento processo di “disintegrazione”.
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