Il cappellaio matto è uno dei personaggi più iconici di Lewis Carroll, autore di Alice nel paese delle meraviglie e di Attraverso lo specchio. È un personaggio divertente, irriverente e bizzarro, che indossa un grosso cappello sul quale è ancora indicato il prezzo (dieci shelling e sei pence, ovvero mezza ghinea).
Ma da dove nasce questo personaggio? Perché proprio un cappellaio?
Una possibile spiegazione è legata alla storia della scienza. Nell’Ottocento, infatti, i cappellai erano spesso vittime di avvelenamento da mercurio. Il mercurio è un metallo liquido a temperatura ambiente, che ha affascinato l’umanità fin dall’antichità per le sue proprietà fisiche e simboliche. Tuttavia, il mercurio è anche una sostanza altamente tossica, che può provocare gravi danni alla salute se inalato, ingerito o assorbito attraverso la pelle. Una delle manifestazioni più note dell’avvelenamento da mercurio è la sindrome del cappellaio matto, una condizione neurologica che colpiva i lavoratori dell’industria dei cappelli nel XVIII e XIX secolo.
La lavorazione del feltro con il mercurio
I cappelli di feltro erano molto di moda tra i gentiluomini dell’epoca vittoriana, e per produrli si usava una tecnica chiamata carotatura, che consisteva nel separare il pelo dalla pelle di piccoli animali, come conigli, lepri o castori, e poi farlo infeltrire con l’aggiunta di agenti chimici. Uno di questi era il nitrato di mercurio, una soluzione arancione che facilitava il processo di infeltrimento e rendeva il feltro più morbido e resistente.
Tuttavia, il nitrato di mercurio era anche una fonte di esposizione al mercurio per i cappellai, che lo maneggiavano a mani nude e respiravano i suoi vapori durante la bollitura del pelo. Il mercurio si accumulava nel loro organismo, causando una serie di sintomi fisici e psichici, che venivano attribuiti alla pazzia o alla follia.
I sintomi della sindrome del cappellaio matto
La sindrome del cappellaio matto, chiamata anche eretismo, si manifestava con irritabilità, depressione, timidezza patologica, deliri, allucinazioni, tremori, spasmi, perdita di memoria, alterazioni della personalità e del linguaggio. Questi sintomi erano dovuti all’effetto neurotossico del mercurio, che interferiva con il funzionamento del sistema nervoso centrale e periferico, danneggiando le cellule nervose e alterando la trasmissione degli impulsi nervosi.
La sindrome del cappellaio matto era una malattia professionale, che colpiva solo i lavoratori delle fabbriche di cappelli, e non i consumatori, poiché il mercurio non veniva assorbito dalla testa. La malattia era incurabile e progressiva, e spesso portava alla morte precoce dei cappellai, che raramente superavano i 50 anni di età.
Nel romanzo di Lewis Carroll
Uno dei personaggi più famosi della letteratura che soffre della sindrome del cappellaio matto è il Cappellaio Matto di Alice nel Paese delle Meraviglie, il romanzo di Lewis Carroll pubblicato nel 1865. Il Cappellaio Matto è un personaggio eccentrico e bizzarro, che vive in un mondo assurdo e irrazionale, dove il tempo si è fermato alle sei di sera e il tè è sempre pronto. Il Cappellaio Matto parla in modo sconnesso e incomprensibile, fa domande senza senso e risponde con enigmi e paradossi.
Non è chiaro se Lewis Carroll si sia ispirato alla sindrome del cappellaio matto per creare il suo personaggio, o se abbia semplicemente usato un modo di dire comune nell’Inghilterra dell’epoca, “mad as a hatter”, per indicare una persona folle o eccentrica. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che il Cappellaio Matto sia la personificazione letteraria di Teofilo Carter, un mobiliere che costruiva stravaganti orologi e portava il cilindro, e che Carroll avesse conosciuto personalmente.
La prevenzione e il trattamento dell’avvelenamento da mercurio
L’avvelenamento da mercurio è una malattia che si può prevenire evitando l’esposizione a fonti di mercurio, come il nitrato di mercurio, il termometro, le lampadine fluorescenti, i dentifrici, i vaccini, i pesci contaminati. In caso di esposizione accidentale, si deve ricorrere al pronto soccorso e seguire le indicazioni mediche.
Il trattamento dell’avvelenamento da mercurio si basa sull’uso di farmaci chelanti, che si legano al mercurio e ne facilitano l’eliminazione dall’organismo. Tuttavia, il trattamento non è sempre efficace, e spesso i danni provocati dal mercurio sono irreversibili. Per questo, la prevenzione è la migliore strategia per proteggere la salute e il benessere delle persone.
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