Il Biliardino, conosciuto anche come Calcio Balilla (ispirandosi al soprannone del giovane patriota genovese Giovan Battista Perasso, detto appunto “Balilla”), è un divertente gioco che si ispira al calcio e simula una partita su un tavolo da gioco. I giocatori utilizzano delle barre o stecche per manovrare le sagome di piccoli calciatori, chiamati omini o pipotti, all’interno di un tavolo da gioco appositamente progettato con sponde laterali. L’obiettivo è spingere una pallina nella porta avversaria per segnare punti.
Le origini del calciobalilla risalgono al periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale in Europa, ma l’autore esatto di questo gioco rimane ancora incerto. Diversi possibili inventori sono stati citati, tra cui il tedesco Broto Wachter in Germania e un operaio della Citroën in Francia. Harold Sea Thornton, un inglese, registrò un brevetto per un “apparato per giocare un gioco di football” nel 1922. Tuttavia, nel corso dei primi anni del XX secolo, sono stati registrati numerosi brevetti per giochi simili, rendendo difficile stabilire con precisione l’inventore originale. In Italia si dice che il primo biliardino sia stato costruito artigianalmente da un abile artigiano di Poggibonsi nel 1937. In Spagna, l’invenzione è invece attribuita ad Alejandro Finisterre, che registrò un brevetto per il futbolín nel 1937.
La storia di questo inventore è davvero interessante. Nato nel 1919 in Galizia, a quindici anni si trasferì a Madrid per studiare, ma per sostenersi finanziariamente, fece diversi lavori, dall’edilizia al tip-tap ballerino. Nella sua giovinezza, fu attratto dal movimento anarchico e si unì completamente ad esso nel 1936 all’inizio della guerra civile, che dilaniò lo scenario spagnolo. Pochi mesi dopo l’inizio del conflitto, Finisterre fu vittima di un bombardamento che lo coinvolse in un crollo. Con le macerie dell’edificio che lo circondavano, fu trasportato in ospedale insieme ad altri feriti, tra cui anche molti bambini colpiti dai bombardamenti. Molti di loro subirono gravi ferite alle gambe e Finisterre ebbe l’intuizione che non sarebbero potuti riuscire a giocare a calcio. Fu in quel momento che, ispirandosi al pingpong, ebbe l’idea di creare un gioco di calcio “da tavolo” che potesse essere utilizzato facilmente anche dai mutilati. Con la fine imminente della guerra civile, Finisterre fuggì in Francia per sfuggire alla persecuzione del regime franchista. Tuttavia, anche la Francia imprigionò molti degli esuli che attraversavano i Pirenei. Proprio mentre si trovava in transito verso la Francia, Finisterre perse il brevetto del Biliardino. Rimase detenuto per quattro lunghi anni in Marocco, ma fu poi liberato e decise di dirigersi verso il Guatemala. Tuttavia, nel 1954, fu nuovamente arrestato a seguito di un colpo di Stato. Durante il trasferimento in Spagna, Finisterre simulò di essere armato e dirottò l’aereo verso Panama, un episodio che rappresenta uno dei più antichi casi di dirottamento aereo della storia. Alla fine, dopo la morte del dittatore spagnolo Francisco Franco, Finisterre fece ritorno in Spagna, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita fino alla sua morte nel 2007.
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